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Distorsioni. «L'Italia chiamò»? Come si costruisce una nazione

Le nazioni non esistono in natura. Sono costruzioni culturali e, come tali, vanno guardate. trovi tutti i nostri articoli anche sul sito web:  www.lastoriatutta.org Veduta d'Italia, 1853 (Litografia Corbetta, Milano)  Inventare, immaginare Il senso di appartenenza generato dal comune risiedere in un territorio, così come lo stesso termine "nazione", ha ovviamente una lunga storia. Ma le nazioni moderne, come osservava Eric J. Hobsbawm , torcono questo concetto dichiarandosi «radicate nell'antichità piu remota», sentendosi tanto «naturali» da «non richiedere altra definizione che l'autoaffermazione». Negli stessi mesi in cui Hobsbawm scriveva questo un altro studioso, Benedict Anderson , piantava i primi tasselli della riflessione sulle «comunità politiche immaginate», «in quanto gli abitanti della più piccola nazione non conosceranno mai la maggior parte dei loro compatrioti, né li incontreranno, né ne sentiranno mai parlare, eppure nella mente di o...

Stereotipi. Il mito del villaggio immobile: in marcia nell'Europa del Settecento

A lungo si è sostenuta l'idea che l'Europa moderna fosse costituita da "villaggi immobili". Le acquisizioni della ricerca ci spiegano che non è così. L' homo sapiens - da quando esiste -  è sempre stato anche homo migrans . trovi tutti i nostri articoli anche sul sito web: www.lastoriatutta.org Sempre in viaggio « La vecchia Europa era un mondo dinamico, sulle cui strade si muovevano quotidianamente “nomadi”, “girovaghi” e “viaggiatori” di riguardo. Si passava, nel XVIII secolo, dal livello alto del giovin signore in carrozza che partecipava al “tour dei cavalieri” o del gruppo in viaggio per il “grand tour” verso l’Italia, a quello intermedio dei garzoni artigiani e dei mercanti ambulanti carichi di sporte, per finire al livello più basso dove si incontrava ogni sorta di “gentaglia” anche pericolosa, che faceva passare la voglia di “fare la conoscenza” degli estranei. » Un gruppo di Hollandgänger, migranti stagionali che si muovevano dai territori ...

Scorci. Dagli all'untore: la peste tra Sei e Settecento

Il dibattito sulle epidemie e sulle misure per contrastarne la diffusione è onnipresente sui mezzi di comunicazione. Vale la pena provare ad affrontarlo anche adottando uno sguardo storico. trovi tutti i nostri articoli anche sul sito web:  www.lastoriatutta.org Michel Serre, Scena della peste del 1720 a La Tourette di Marsiglia (1720), Musée Atger, Montpellier La peste nello Stato assoluto Marsiglia, 1720. È questa l'ultima volta in cui nella storia dell'Europa moderna la peste esige, in modo devastante, il suo oneroso tributo di sangue. Siamo nella Francia dell'assolutismo e la macchina amministrativa del regno è considerata il modello di efficienza e operatività a cui tutti gli altri paesi guardano con ammirazione. Il caso della peste marsigliese diventa immediatamente un banco di prova dell'efficacia degli strumenti d'intervento statale. Ed è una prova superata sul piano generale, perché, per quanto devastante, l'epidemia non si espande molt...